Il programma di screening dei tumori della mammella è un programma organizzato di popolazione, una strategia efficace e basata sulle evidenze scientifiche per la diagnosi precoce dei tumori della mammella.
Lo screening è rivolto alle donne di età compresa tra 45 e 74 anni, residenti e/o assistite nel territorio di Milano, Lodi e province.
Il test offerto è la mammografia:
- ogni anno tra i 45 e i 49 anni
- ogni 2 anni tra i 50 e i 74 anni
Lo screening è rivolto a tutte le donne tra 45 e 74 anni.
Sono escluse temporaneamente dallo screening le donne che hanno già eseguito una mammografia nei 12 mesi precedenti. Di norma, lo screening non viene proposto alle donne che sono già state malate di tumore al seno.
L’equilibrio tra vantaggi ed effetti indesiderati della mammografia di screening è differente a seconda dell’età.
Per le donne di età compresa tra 45 e 74 anni lo screening presenta un equilibrio favorevole tra vantaggi ed effetti indesiderati.
- Tra 40 e 44 anni, lo screening comporta rischi che superano i benefici in termini di riduzione della mortalità. Lo screening in questa fascia conduce più frequentemente a esami di approfondimento invasivi, causando ansia, per lesioni spesso non pericolose per la salute
- L’equilibrio tra vantaggi ed effetti indesiderati è favorevole tra 45 e 74 anni, ottimale tra 50 e 69 anni
- Dopo i 75 anni, valuta con il tuo medico di fiducia se, in base alle tue condizioni di salute, è utile continuare a fare la mammografia.
…sono stata operata di tumore al seno?
Le donne che hanno avuto un tumore in genere sono seguite da un centro oncologico di riferimento e rientrano in percorsi specialistici. Per approfondire, vedi la penultima domanda.
…sto facendo chemioterapia?
Se il tumore non riguarda il seno in genere non ci sono problemi. Parlane con il tuo medico di fiducia.
…ci sono stati casi di tumore al seno nella mia famiglia?
In caso di presenza in famiglia di casi di tumore al seno che possano far sospettare un rischio aumentato, il tuo medico di fiducia valuterà il tipo di rischio e i controlli necessari. Avere un parente con tumore al seno non significa automaticamente rischio aumentato!
Per approfondire cosa si intende per rischio aumentato, vedi l’ultima domanda.
…ho secrezioni dal capezzolo?
Sì, non ci sono controindicazioni. Informa il tecnico di radiologia che lo segnalerà ai radiologi. Se necessario, sarai ricontattata per completare lo screening con altri esami. In ogni caso, se osservi disturbi al seno (alterazioni o secrezioni del capezzolo, noduli di nuova comparsa) prima dell’appuntamento, comunicalo subito al tuo medico e/o contattaci.
…ho il seno fibrocistico?
Sì, non ci sono controindicazioni.
…ho una infiammazione al seno (mastite)?
Si può eseguire, ma può risultare più dolorosa. Parlane con il tuo medico di fiducia.
Il tecnico di radiologia raccoglierà alcune informazioni sulla tua storia e ti spiegherà l’esame. Posizionerà una mammella per volta sul mammografo, e la comprimerà contro una superficie piatta per tenerla ferma. La compressione può essere fastidiosa e alcune volte dolorosa, ma è necessaria per ottenere un’immagine chiara.
Durante l’esame il tecnico si posizionerà dietro uno schermo, mentre resterai ferma per alcuni secondi, il tempo necessario per catturare due immagini per ciascuna mammella (una orizzontale e una obliqua). Il fastidio in genere scompare rapidamente.
La mammografia, come tutti gli esami, non è un test perfetto:
- In meno di un caso ogni 1000, è necessario ripetere l’esame a causa di problemi tecnici
- È possibile che la mammografia non riesca a identificare tumori che pure esistono
- Esiste la possibilità che la mammografia faccia sospettare un tumore quando in realtà non c’è, procurando disagio. Di norma, gli esami di approfondimento risolvono questi dubbi in breve tempo
- Una piccola parte dei tumori identificati con lo screening potrebbe non essere pericolosa per la salute. Ad oggi però non è possibile sapere quali, quindi si propone sempre il trattamento
…ho il ciclo mestruale?
Il periodo del mese non incide sulla qualità della mammografia. Tuttavia, nel periodo premestruale si verifica uno stato di maggiore tensione mammaria che potrebbe causare maggior fastidio. Se desideri spostare l’appuntamento, contattaci.
…sono gravida?
In generale, le mammografie di screening non si eseguono in gravidanza. In caso di comparsa di disturbi al seno in gravidanza (secrezioni o alterazioni del capezzolo, noduli di nuova comparsa), contatta il tuo medico di fiducia.
…sto allattando?
Sì, ma è necessario svuotare la mammella poco prima di eseguire l’esame, e avvertire il tecnico che si sta allattando.
Le donne che hanno avuto un tumore in genere sono seguite da un centro di riferimento. In questi casi non si parla più di screening, ma di un percorso specifico per identificare precocemente l’eventuale ricomparsa della malattia. Questo percorso è definito follow-up, e ha una durata variabile a seconda del caso.
Al termine del follow-up, è opportuno valutare con il proprio medico di fiducia se sia utile riprendere a eseguire mammografie periodiche. Per partecipare nuovamente allo screening, se indicato, contattaci.
Partecipare al programma di screening è la strategia più indicata per prevenire il tumore alla mammella nelle donne con rischio normale.
Un rischio aumentato si verifica quando in famiglia sono presenti casi di tumore al seno ereditario (trasmesso da un genitore, attraverso particolari geni, che potrebbero essere presenti anche in altri familiari). Avere un parente con tumore al seno non significa automaticamente rischio aumentato!
Si sospetta un tumore al seno ereditario in presenza di una o più delle seguenti situazioni:
- tumore al seno in più di un parente
- tumore al seno in parenti giovani
- tumore al seno in parenti di genere maschile
- tumore al seno in entrambi i seni
- parenti con tumore all’ovaio
Se hai avuto casi di questo tipo in famiglia, rivolgiti al tuo medico di fiducia. Ti potrà consigliare una visita specialistica con eventuali indagini genetiche di approfondimento, se indicate. In base al tuo profilo di rischio, ti consiglierà l’opzione più indicata per la prevenzione: partecipare allo screening o iniziare un percorso specialistico.
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