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Titolari del diritto di accesso sono i soggetti, compresi i portatori di interessi pubblici o diffusi, che abbiano un interesse concreto, diretto e attuale, corrispondente a una situazione giuridicamente tutelata e collegata al documento al quale è richiesto di accedere. Oggetto del diritto di accesso sono i documenti amministrativi materialmente esistenti al momento della richiesta e detenuti dall' Ats della Città Metropolitana di Milano, ad eccezione di quelli indicati dall' articolo 24 della Legge 241/1990. Non sono ammissibili richieste di accesso generiche, massive preordinate ad un controllo generalizzato dell'operato dell’Ats. Il procedimento di accesso deve concludersi nel termine di 30 giorni decorrenti dalla presentazione dell’istanza, ai sensi dell’art. 6 del DPR n. 184/2006 e dell’art. 25 della L. n. 241/1990. Il diritto di accesso, riconosciuto con provvedimento di accoglimento si esercita mediante esame o estrazione di copia dei documenti amministrativi, nei modi e con i limiti indicati dalla legge e dal DPR n. 184/2006.

L’ Ats, attraverso il proprio sito internet, garantisce l’accessibilità dei dati, delle informazioni e dei documenti che costituiscono obblighi di pubblicazione ai sensi della normativa sulla trasparenza, favorendo così forme diffuse di controllo sul perseguimento delle funzioni istituzionali e sull’utilizzo delle risorse pubbliche. Il diritto di accesso civico semplice comporta il diritto di chiunque di richiedere i dati, le informazioni e i documenti la cui pubblicazione è obbligatoria ai sensi della normativa vigente e che l’amministrazione abbia omesso di pubblicare all’ interno della sezione “Amministrazione Trasparente” del proprio sito internet istituzionale. L’esercizio del diritto di accesso civico semplice non è sottoposto ad alcuna limitazione soggettiva del richiedente: chiunque può esercitarlo, indipendentemente dall’essere cittadino italiano o residente nel territorio dello stato, e senza la necessità di essere titolare di un interesse qualificato o di indicare una motivazione. Il Responsabile della Prevenzione della corruzione e della trasparenza, in collaborazione con i servizi che detengono o formano i dati richiesti, provvede a verificare i presupposti dell’istanza e a richiedere la pubblicazione dei dati o dei documenti eventualmente mancanti nella sezione “Amministrazione Trasparente” del sito web istituzionale .

Il diritto di accesso civico generalizzato ha lo scopo di favorire forme diffuse di controllo sul perseguimento delle funzioni istituzionali e sull’ utilizzo delle risorse pubbliche, nonché di promuovere la partecipazione al dibattito pubblico. L’ accesso civico si esercita relativamente a documenti, informazioni e dati ulteriori rispetto a quelli oggetto di pubblicazione obbligatoria sul sito istituzionale dell’Agenzia. Tale esercizio non è sottoposto ad alcuna limitazione quanto alla legittimazione soggettiva del richiedente: chiunque può esercitarlo senza la necessità di essere titolare di un interesse qualificato. L’indicazione della motivazione sottesa alla richiesta è facoltativa. L’ istanza deve identificare i dati, le informazioni o i documenti di cui si chiede l’accesso. Non sono ammesse richieste meramente esplorative o avanzate in modo generico. Il procedimento di accesso civico generalizzato deve concludersi con provvedimento espresso nel termine di trenta giorni dalla presentazione dell’istanza. I limiti relativi all’ accesso generalizzato sono posti dal legislatore a tutela di interessi pubblici e privati di particolare rilievo giuridico. La disciplina dell’accesso civico generalizzato in particolare prevede la possibilità di rigettare l’istanza qualora il diniego sia necessario per evitare un pregiudizio concreto alla tutela di uno degli interessi pubblici elencati nell’art. 5 bis, comma 1 del D.lgs n. 33/ 2013 inerenti la sicurezza e l’ordine pubblico, la sicurezza nazionale la difesa e le questioni militari, le relazioni internazionali etc. Il rilascio di dati o documenti in formato elettronico è gratuito. L’Agenzia deve motivare l’eventuale rifiuto, differimento o limitazione dell’accesso civico generalizzato con riferimento ai soli casi e limiti stabiliti dall’art. 5 bis del D.lgs n. 33/2013. Nel caso in cui sussistano limiti relativi deve indicare chiaramente quale interesse pubblico o privato rischia di essere pregiudicato, sulla base delle valutazioni effettuate nel caso concreto. Il Responsabile del procedimento deve indicare i mezzi di riesame e di ricorso esperibili ai sensi di legge.