La formazione in tema di salute e sicurezza sul lavoro è individuata dal legislatore quale misura generale di tutela al fine di prevenire gli infortuni e le malattie professionali.
Il decreto legislativo 81 del 2008 definisce la formazione quale processo educativo attraverso il quale trasferire, ai lavoratori ed agli altri soggetti del sistema di prevenzione e protezione aziendale, conoscenze e procedure utili alla acquisizione di competenze per lo svolgimento in sicurezza dei rispettivi compiti in azienda e alla identificazione, alla riduzione e alla gestione dei rischi.
Al fine di dare efficace compimento alle previsioni di carattere generale il legislatore nazionale ha previsto specifici obblighi formativi diversificati per le varie figure del sistema aziendale. L’impostazione legislativa attualmente vigente prevede, principalmente, l’introduzione del generale obbligo formativo per ciascuna figura e la puntuale declinazione dei contenuti, durate e modalità formative mediante accordi tra lo Stato, le Regioni e le Provincie autonome ovvero decreti ministeriali.
A tale contesto generale si aggiunge la legislazione Regionale, esercitata secondo la potestà di legislazione concorrente con lo Stato in materia di tutela e sicurezza del lavoro e di legislazione esclusiva in materia di istruzione e formazione professionale prevista dalla Costituzione.
Regione Lombardia ha provveduto ad emanare, nel corso degli anni, diversi atti di indirizzo rivolti ai soggetti formatori in tema di salute e sicurezza sul lavoro, cui gli stessi devono attenersi. Ai sensi della normativa locale, Regione svolge un ruolo di governo nell’applicazione degli Accordi per la formazione in materia sicurezza e salute sul lavoro e, mediante le ATS, sorveglia, supporta e assiste la realizzazione dei percorsi formativi.
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